giovedì 29 marzo 2018

Il basilisco


Innanzitutto, mi scuso di nuovo per l'assenza, per quanto sia stata decisamente più breve delle altre. Mi sono presa l'influenza e per guarire ci ho messo più del solito. Comunque eccomi qua, bella pimpante e pronta a parlarvi di creature magiche.
Nello specifico, oggi parleremo del basilisco.
Immagino che tanti lo conoscano per via di “Harry Potter e la camera dei segreti”. Tuttavia si tratta di una creatura di cui si parlava ben prima della fortunatissima saga. C'è anche da dire che J. K. Rowling ha inserito parecchi riferimenti mitologici in Harry Potter, motivo in più, secondo me, per considerare questa saga un capolavoro.
Ad ogni modo, la prima volta in cui ho letto del basilisco avevo, credo, otto o nove anni. Ho letto di questa creatura nel libro “Leggende dei castelli del Trentino”, di Giovanna Borzaga. All'inizio ho storto un po' il naso, perché avevo letto “basilico” e non riuscivo a capire come il basilico potesse seminare così tanto terrore in una valle. Ma di questo parleremo nel prossimo post.
Ci sono diverse versioni su cosa sia un basilisco, almeno secondo la mitologia.
I racconti più antichi risalgono all'epoca dell'Impero Romano, in cui Plinio il Vecchio narrava di una creatura spaventosa, nata dall'uovo di un vecchio gallo e covata da un serpente o un rospo. Secondo alcune vecchie icone, il basilisco era quindi un ibrido tra un rettile e un uccello. Una specie di Ippogrifo con le zampe di gallina e la coda di un serpente.

Risultati immagini per basilisco
Possibile aspetto di un basilisco.
(Fonte: Google)


Col passare dei secoli, in ogni caso, la visione di questa bestia cambiò e prese sempre di più l'aspetto di un serpente, inizialmente molto piccolo, poi, gradatamente, sempre più grande, fino a divenire più simile ad un drago. Genericamente, questo serpente pare avere una macchia bianca sulla testa, molto simile ad un diadema nella forma, cosa che gli vale il soprannome di “re dei serpenti”.
Comunque la si veda, il basilisco resta una delle creature più pericolose esistenti al mondo, secondo le leggende. Il suo veleno è potentissimo, spesso basta entrare a contatto con una piccola goccia per morire tra atroci tormenti. Alcune versioni, quelle più diffuse, riportano il suo sguardo come una delle sue armi più temibili: basta guardarlo negli occhi e sei morto. Altre versioni dicono che, in realtà, non è tanto lo sguardo ad uccidere, quanto il suo veleno, una volta di più. Semplicemente respirando, è in grado di desertificare l'area intorno a sé. Quindi, chi riesce ad avvicinarsi abbastanza è destinato comunque a morire in quanto l'aria è letteralmente irrespirabile.
Come ho già detto fino allo sfinimento, ormai, sono sempre stata un'appassionata di leggende, da che ho memoria. E anni fa mi sono ritrovata a leggere un libro di leggende sul Veneto, la mia regione. Mi è cascata la mandibola quando ho visto che anche nei monti del Veneto il basilisco fa parte del folklore. Ora come ora, mi chiedo cosa avessi da essere così sorpresa, dopotutto il Veneto e il Trentino sono attigui. È normale, quindi, che abbiano in comune alcune leggende.
Mi ha divertito, comunque, leggere di certe caratteristiche del basilisco che non ho trovato da nessun'altra parte. Certo, sono dettagli, ma sono dettagli che ho trovato insieme spassosi e inquietanti.
Innanzitutto, la sua nascita. Sì, nasce dall'uovo di un gallo (tra l'altro, non chiedetemi come fa un gallo a deporre, non lo so e non lo voglio sapere!) ma non è un rospo o un serpente a covarlo, bensì un'ebrea. Giusto perché in Veneto non abbiamo la fama di essere razzisti. Assolutamente no. Certo.
In più, ci sono anche alcuni segni che indicano se avrai a che fare con il basilisco: la persona che apre un uovo e ci trova dentro due tuorli, vedrà un basilisco entro l'anno. Quella che invece ne troverà tre è destinata a morire per mano del re dei serpenti.
Ehmmmm... i miei genitori hanno delle galline, a casa, e mi è capitato, qualche volta, di trovare uova con due o tre tuorli. Mi sa che sono proprio nei guai!
Battute stupide a parte, il basilisco ha dei nemici, per lui molto pericolosi. E questi li si trova in qualsiasi versione della leggenda si legga.
La prima è la donnola, unico animale al mondo ad essere in grado di aggredire e uccidere un basilisco.
Il Basilisco attaccato da una donnola.
L'immagine si trova nel bestiario di Aberdeen, manoscritto miniato del sec. XII.
Il secondo è il gallo. Qualora il basilisco ne sentisse il canto, morirebbe all'istante.
Il basilisco veniva usato molto spesso anche nell'araldica, in ogni caso. Pare che fosse simbolo di potenza ed eternità. In pratica, avere un basilisco nello stemma araldico era un auguro di prosperità per la famiglia.

E con questa particolare informazione, abbiamo finito il post di oggi.
Appuntamento alla prossima settimana, dove vi narrerò una leggenda legata proprio al basilisco!

Stay tuned!

Nessun commento:

Posta un commento