domenica 15 febbraio 2015

Fantasmi nel padovano - parte 3

Ciao a tutti! Vedete che alla fine ho trovato altro materiale?

Oggi parlerò di un altro monumento molto suggestivo di Padova: la Specola!



Si tratta di una torre difensiva eretta da Ezzelino da Romano nel XII secolo.

In verità, pare che la torre esistesse già da prima, secondo alcune cronache della città. Pare che ci fosse già dal secolo IX. A seguito di un terremoto, la torre collassò, e fu proprio Ezzelino da Romano, detto “il Tiranno”, a farla ricostruire.

Ho notato che, quando parlo di Padova, il nome di Ezzelino compare molto spesso. C'è da dire che è un personaggio storico di importanza fondamentale per la città. Senza contare che parliamo di fantasmi, e sono in parecchi ad avere trovato la morte per mano sua, diretta o indiretta che fosse. Perpetrava talmente tante ingiustizie che era quasi ovvio il fatto che più di qualcuno, dopo la dipartita, avrebbe prolungato il suo soggiorno su questa terra!

Attualmente la Specola ospita un museo in cui sono conservate le antiche strumentazioni dell'osservatorio astronomico. Solito consiglio, fateci un giro! È una visita molto interessante (qui il sito)!

Comunque, inizialmente, come ho già detto, si trattava di una torre difensiva, usata anche come carcere.

Ora, sommiamo un po' di cose: Medioevo, più Ezzelino da Romano, più carcere, uguale: nulla di buono!

Infatti, quella torre, detta Torlonga (venne chiamata Specola a partire dal 1761, quando un editto veneziano la trasformò in un osservatorio astronomico), ospitò una sala con torture estremamente “raffinate”. Pare che Ezzelino fosse un amante di crudeltà inaudite persino per l'epoca.

Voglio farvi capire il personaggio: se mai andrete a visitarla, una volta entrati, noterete un foro sul pavimento della prima sala, che si replica in tutte le sale della torre, poste, logicamente, una sopra l'altra. Purtroppo non mi è stato possibile fotografare un'immagine esplicativa della struttura, è proibito fotografare gli interni, a meno di non avere un'autorizzazione speciale. Che io non ho.

Andando avanti col discorso, attualmente il foro è chiuso, ma quando la Specola era un carcere, quel foro serviva come passaggio verso le segrete del castello. In parole povere e semplici, i poveri prigionieri spesso venivano trascinati nelle stanze più alte, torturati e poi scaraventati nelle segrete attraverso quel foro. Se erano fortunati, morivano sul colpo, altrimenti restavano lì, in agonia, stesi sopra un mucchio di cadaveri in putrefazione, a morire di stenti in una sala buia, senza porte né finestre. Ovviamente, non gli veniva dato da mangiare e da bere. Sostanzialmente, i poverini venivano lasciati lì a marcire. Ah, Ezzelino! Che uomo equilibrato!

Come se questo non fosse già abbastanza crudele, pare che una delle torture preferite di questa grande e magnanima persona fosse quella dello stivale. A dirvela tutta, non ce la faccio a descrivervela. Se volete, qui ci sono elencati vari sistemi di tortura medievali, stivale compreso. Io personalmente, quando l'ho letto, ho ringraziato il cielo di essere a stomaco vuoto! Vi dirò di più: visto che il link conduce ad un forum, non so se pensare peggio del tizio che ha pubblicato le informazioni, o di quello che ha scritto che ama molto queste cose! La mia reazione è stata più o meno questa:



Ad ogni modo, arriviamo alla nostra storia di fantasmi. Pare che periodicamente si manifesti nel castello una figura. Alcuni dicono che sia un'immagine evanescente bianca, altri dicono che sia un'ombra nera con in mano un lumino, altri ancora un fantasma dalle fattezze umane...

Certe versioni dicono che si tratta del fantasma di un prigioniero che, per sfuggire alle torture di Ezzelino, è riuscito a suicidarsi buttandosi dalla Torlonga.

Altre versioni parlano di una storia un po' più dettagliata.

Pare che si tratti di Sarpendone, uno degli uomini più fidati di Ezzelino. Pare che fosse praticamente il suo braccio destro in ambito militare. Lo apprezzava Ezzelino per le sue doti, e, col tempo, ha finito per apprezzarlo anche... Selvaggia, figlia di Federico II e moglie del tiranno!

Ora, prima di andare avanti, vorrei spendere un paio di paroline per questi due, rivolgendomi direttamente a loro.

Ezzelino caro, finora ho citato due tue mogli: Avalda e Selvaggia. In entrambi i casi non ci fai una bella figura! Io capisco che dovevi spadroneggiare su tutto il Veneto seminando morte, distruzione e terrore, ma la tua situazione sentimentale non era delle più rosee. Davvero, una qualche domanda non te la sei proprio mai fatta?

E anche tu, Selvaggia! Tuo marito era soprannominato “il Tiranno”, ha fatto costruire una torre apposta per imprigionare e torturare gente, e ti sei inventata di tradirlo?


Bene, adesso che vi ho fatto capire che mi piace il film “Le follie dell'Imperatore”, andiamo avanti!

Come dicevo, Selvaggia vede il braccio destro del marito e perde la testa. Sarpendone non se la filerebbe neanche di striscio, ma lei tanto fa e tanto dice, che lo seduce. I due iniziano una relazione romantica che si interrompe quando il tiranno li sorprende insieme. Non so che fine abbia effettivamente fatto Selvaggia. Non è sicuro, ma pare sia stata uccisa da Ezzelino proprio per la sua relazione con Sarpendone. Il quale venne catturato, torturato e, una volta confessato il tradimento, venne evirato e lasciato morire di fame e di stenti (Ramsay Bolton, al confronto di Ezzelino, sembra dolce come una pecorella, se mi permettete un paragone con “Game of Thrones”!).

Pare che sia lui, quindi, il fantasma che vaga inquieto in quelle stanze, insieme a molti prigionieri che trovarono la morte in quelle mura disgraziate...

Nessun commento:

Posta un commento