lunedì 6 luglio 2015

Ocio aea striga - Stregoneria in Veneto



Da quando Gardner ha aperto la strada alla rinascita dei culti cosiddetti “pagani” o per meglio dire “politeisti”, si sono sviluppate tutta una serie di correnti sia all’interno della Wicca che non.
Il presupposto da cui sono partiti Leland e Gardner per far rivivere il culto degli Dei, e della Dea in particolar modo, era la sopravvivenza in Italia e in Inghilterra di alcuni ceppi delle antiche religioni.
Aggiungo solo un paio di considerazioni prima di passare all’approfondimento di oggi, che riguarda la tradizione veneta.
A parte le correnti pagane ricostruzioniste e la stregheria italiana, ho notato che molti culti moderni non sono di fatto politeisti, ma si basano semplicemente sull’adorazione della Grande Madre.
Tradizione Avaloniana e Wicca Dianica[1] sono gli esempi più ovvi che posso fare, sebbene personalmente non mi convincano del tutto.
La maggior parte di questi culti al femminile nascono dall’esigenza sempre crescente delle donne di vivere la spiritualità in modo più completo… come può un unico Padre onnipotente capire nel profondo una donna? Perché il Dio biblico avrebbe creato la donna da una costola dell’uomo, per donarle poi il potere di portare dentro di sé la vita? Chi ha intrapreso il percorso del paganesimo, chi ha sentito l’esigenza di mettersi “alla ricerca”, sa di cosa parlo.
Perfino nel Cristianesimo, le donne da secoli nelle loro preghiere si rivolgono prevalentemente a Maria, madre di Cristo, rispetto a Gesù e a Dio stesso.
Questa piccola premessa perché?
Durante la mia ricerca, ho pensato spesso alle donne vissute nel Medioevo e durante il periodo dell’Inquisizione… forse anche loro sentivano l’esigenza di venerare una figura femminile… una Dea che le potesse capire, che ridesse loro il rispetto e il potere che avevano perduto.
E forse pregavano Maria, e forse quella che viene chiamata “magia” in realtà era soltanto la conoscenza delle erbe, o un tentativo di controllare quei momenti della vita in cui ogni decisione era loro negata dagli uomini… credo che le donne nei secoli abbiano sempre cercato di ridiventare soltanto donne.
Al di là di questo, non posso sapere con assoluta certezza se effettivamente il culto della Dea sia sopravvissuto intatto attraverso i secoli, ma è certo che molti usi delle antiche religioni sono giunti fino a noi. Tanto per fare un esempio, soprattutto nel Sud Italia, ci sono molte pratiche “scaramantiche”, “divinatorie”, “magiche” che fanno appello a Santi Cristiani… pensate un po’! A me sembrano solo pratiche pagane “legalizzate".
E tutta questa pappardella era la premessa nr. 1
La premessa nr. 2 consiste semplicemente nel dirvi di prendere quello che scriverò con le pinze.
Questo per il semplice fatto che, non essendo io una cosiddetta strega ereditaria (e se lo sono di certo nessuno me ne ha mai messo al corrente) tutte le informazioni che scriverò qui sono tratte da libri o da testimonianze dirette (interviste con alcune vecchiette vicine di casa e colleghe di lavoro che mi hanno riferito le usanze delle loro nonne). Detto questo, cominciamo!
La prima cosa che posso dire sulla stregoneria veneta, è che nel territorio della Repubblica Serenissima, la repressione contro le donne accusate di essere delle streghe fu certamente meno incisiva rispetto ad altre regioni d'Italia e d'Europa. Questo perché, politicamente parlando, Venezia era schierata contro il Papato.
Ragazzi, rendiamoci conto: stiamo parlando di potenza navale che, in barba al divieto imposto dal Papa di commerciare con i turchi musulmani infedeli, se ne andava a zonzo per il Mar Nero (assieme a Genova, tra l'altro) a prendere schiavi biondi da portare in Egitto. Stiamo parlando di una città di mercanti che, per aggirare questi divieti, riempivano fino all'orlo le navi di padelle che, una volta arrivate in Africa, venivano allegramente convertite in armi dagli arabi, che ringraziavano.
Capite bene quindi che, anche se l'Inquisizione raggiunse Venezia, i suoi effetti rimasero molto più contenuti, alias che la maggior parte delle torture in voga in Europa non furono applicate, e che le detenute spesso venivano rilasciate, anche se recidive!
Questo anche perché le streghe venete venivano viste più come fattucchiere benevole o al massimo contadine un po' imbroglione, ognuna con il suo campo di specializzazione: aggiustaossi, cartomanti, 'strologhe, tutt'al più esperte in qualche filtro d'amore...
Ad un primo impatto sembra quindi che nel veneziano avere a che fare con una strega fosse cosa comune o quasi, e che fosse considerata in realtà alla stregua di una guaritrice/indovina abbastanza innocua.
Tuttavia sembra che anche l'aspetto religioso di queste pratiche sopravvisse nel tempo... più nelle campagne e nelle zone montane che nell'ambiente cittadino.
Come già detto prima, non si può essere certi che ci sia stata una continuità temporale dagli antichi fino ai giorni nostri, ma certi fatti fanno salire il dubbio.
Ad esempio alcuni racconti riguardo i famosi raduni delle streghe sul monte Paderno o al passo del Tonale.



Riporto un paragrafo del libro "Le streghe" di Vanna de Angelis, molto interessante in proposito:

Una strega di nome Onesta, arrestata e processata nel 1518, confessò di essersi recata al Sabba sul Tonale a cavallo di una capra, e di avere il Diavolo per amante. Andava al Tonale due volte la settimana: imparò dal Diavolo a scatenare tempeste, ma si rifiutò di rivelare il segreto del maleficio.
Furono bruciate 80 streghe, ma pare che il Tonale continuasse ad attirare i frequentatori: pare che il sabba fosse una festa favolosa e le prestazioni dei diavoli straordinarie. Insomma, come dichiarò una delle condannate "Il Tonale per noi è il Paradiso"

... Alla faccia!
Insomma, sembra che i luoghi stregoneschi attirassero molti libertini, se vogliamo pensare in modo razionale... guardando la medaglia da un punto di vista religioso, tutti i riferimenti alle capre e le orge fanno pensare al culto Dionisiaco. 
Non dobbiamo dimenticare che tutti i culti antichi sono rimasti vivi per molto tempo, almeno fino all'undicesimo secolo. Non sarebbe del tutto una sorpresa quindi se alcuni di questi culti fossero arrivati fino a noi per vie traverse.

Come nel Sud Italia, anche in Veneto il Noce era l'albero delle streghe per eccellenza, i cui incontri si tenevano di norma il giovedì e il sabato.
Il lascito alle giovani streghe, eredi della tradizione familiare, si compiva per tradizione la notte di Natale, nella quale la nonna o la madre trasmetteva simbolicamente tutto il suo sapere alla figlia o nipote.
Non so come si svolgesse questo rito, tuttavia sono venuta a sapere delle cose piuttosto interessanti riguardo altre pratiche sopravvissute fino ai giorni nostri...
La notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, le mamme delle nostre nonne spesso si dedicavano alla cura dei defunti... con delle foto in mano dei loro cari scomparsi, accendevano candele e pregavano, ungendo le piccole "icone" con dell'olio profumato... nulla che vi ricordi in qualche modo la festa di Samhain?
Oppure, ricordate quando le nostre nonne, la notte tra il 28 e il 29 giugno, preparavano una brocca piena d'acqua per metà e ci versavano l'albume dentro, sperando al mattino di trovare la "Barca di San Pietro?"
Ecco... questo rito apparteneva alle credenze dei popoli antichi, ai nostri antenati, che nei giorni vicini al Solstizio d'Estate usavano questo sistema per trarre responsi divinatori e conoscere il proprio futuro in amore.
Altre pratiche magiche parecchio interessanti riguardano la cenere. 
Le nostre nonne credevano che le streghe si "attaccassero" agli abiti... per questo stavano molto attente quando stendevano il bucato!!!



Proteggevano la famiglia lavando i tessuti con la cenere... che oltretutto sembra abbia un potere sbiancante che al confronto il Dash impallidisce. Quindi la cenere (simbolo del focolare domestico e quindi sostanza impregnata dell' "essenza" di una famiglia) serviva a proteggere i propri cari da eventuali fatture.
Il focolare ha rappresentato quindi per molte streghe, e quelle venete non fanno eccezione, il fulcro magico e sociale dell'intera famiglia. Era luogo di creazione, di trasformazione... ogni donna era quasi un'alchimista.
Nel focolare c'era l'unione e la trasformazione dei 4 elementi.
Il fuoco acceso sotto la pentola, la terra presente nella struttura stessa del focolare, l'acqua all'interno del calderone, e i vapori aerei che s'involavano tramite il camino... la cenere che restava nel focolare era quindi pregna di un'energia particolarissima e potente, che rappresentava allo stesso tempo la famiglia, gli antenati, la fortuna, la ricchezza... era usata per guarire e pulire e bandire le energie negative.



Io credo che un po' di quest'antica sapienza ci sia stata trasmessa nel sangue dalle nostre antenate, consapevolmente o meno... non ne saremo mai certi, questo no, ma leggendo e studiando non posso fare a meno di crederlo possibile.
E voi? La fede e la magia nascono da piccole cose... se impariamo a portarle nella nostra vita, forse recupereremo molta di questa saggezza addormentata in noi.

Buona settimana e a presto!

Informazioni storiche prese da:
Le streghe - Vanna de Angelis
Informazioni riguardo la cenere prese da:
Magia fra Cenere e Carbone - Antica stregoneria (ebook disponibile online, molto bello e interessante)




[1] Tradizione Avaloniana e Wicca Dianica sono due correnti neo pagane che si basano esclusivamente sull'adorazione della Dea Madre e che tratterò prossimamente.

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