giovedì 26 marzo 2015

Il boia di Samoclevo

Finalmente, mantengo una vecchia promessa (fatta qui e qui) e scrivo un post sul Trentino.

L’inizio di una lunga serie, visto che il Trentino è pieno di castelli e, di conseguenza, di fantasmi e curiosità.

Per cominciare, vi parlerò di una leggenda che, quando ero piccola, mi ha lasciato impressionata da morire!

Questa leggenda è ambientata a Samoclevo, un paese nel bel mezzo della Valle di Sole. Se andate a visitarla, vedrete che si tratta di un paesino piuttosto piccolo, su cui troneggia un castello con il suo bel passato di sangue (come tutti i castelli, del resto). Basti pensare che il sentiero che porta dal paese al mastio quadrangolare è chiamato “strada delle piscine cruente”. Su quell’area, ebbe luogo uno scontro per il possesso della rocca che fece sì che l’area si riempisse di pozze di sangue. Da qui, il nome.

Siccome, però, non ne avrò mai abbastanza di questi racconti, ecco a voi la storia che ci interessa maggiormente:

Si racconta che i crudeli signori di Caldés si allearono con i signori di Samoclevo. Ai loro sudditi, poveretti, non rimase altro che scappare, anche perché i signori di Samoclevo avevano al loro soldo un boia che di sicuro non amava raccogliere margheritine nel tempo libero!

Infatti, nonostante fossero tutti riparati nella vicina Valle di Rabbi, vissero comunque nel terrore per diversi anni, dato che il boia, detto Gròstol o Gròtol, diede loro la caccia. Una volta trovato un fuggitivo, lo torturava fino a che il poveretto non si ritrovava a implorare la morte. Non esisteva alcuna pietà, nel cuore di quell’uomo.

Un giorno, esasperati, i contadini si organizzarono. Fecero un agguato al boia, agguato che riuscì perfettamente. Il Gròstol morì. Non ci furono ritorsioni da parte dei signori di Samoclevo, consci che avrebbero pagato anche loro le malefatte, se solo avessero provato a vendicare la morte del loro servo. E comunque, ogni eventuale tentativo di vendetta divenne perfettamente inutile. Una notte, la famiglia dell’uomo che commise l’atto di uccidere il boia ricevette una visita alquanto sgradevole. Dormivano placidamente nei loro letti, quando vennero svegliati da urla disumane e rumori di catene trascinate. All’improvviso comparve davanti a loro una fiammella, seguita da un’altra, poi un’altra, e poi altre ancora. I poveretti erano pazzi di terrore. Non venne fatto fisicamente alcun male, ma la visione si ripeté per diverse notti, fino a quando il prete intervenne benedicendo la casa e relegando lo spirito fino al Doss de la Cros, un crinale che si trova vicino a Pergine Valsugana.

Ma pensate sia finita qui? Neanche per sogno!

Passarono gli anni. Di quella vicenda non rimase che un cupo ricordo, e, col tempo, venne quasi dimenticata. Fino a quando un contadino non si perse nei boschi vicino al Doss. Stava calando la sera, era inverno, faceva freddo e stava pure per nevicare. Capirete anche voi che quel contadino non aveva avuto esattamente una bella giornata. All’improvviso vide qualcosa che gliela migliorò: impronte caprine nella neve. Magnifico! Probabilmente una capra si era persa! Bastava recuperarla e riportarla ai proprietari, sicuramente avrebbe riscosso una ricompensa, bastava anche solo qualcosa di caldo da mangiare! Esaltato, cominciò a seguire le orme. Camminò per un po’ fino a quando queste, di punto in bianco, sparirono. Ma… e la capra dov’era?

Perplesso, il contadino si guardò intorno. Niente, non c’erano proprio altre impronte! Neanche una! Preoccupato, l’uomo abbassò lo sguardo. Credo che perse più o meno dieci anni di vita in dieci secondi, visto che, giusto in quel momento, si formarono altre impronte da sole! Rimase a guardare la scena, terrorizzato, fino a quando, con una grande fiammata rossa, si formò davanti ai suoi occhi una forma demoniaca: un uomo con le zampe di capra e il fuoco negli occhi, puzzolente di zolfo, che gli urlava “voglio sangue!” Era il Gròstol, trasformato in demonio, che ancora reclamava vendetta.

A quel punto, il contadino scappò a gambe levate da quella zona maledetta.

Ed è così che si conclude la vicenda del Gròstol! Giusto per mantenere allegra la nostra settimana!

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