lunedì 30 marzo 2015

Una nuova area di interesse...

Notavo che ultimamente ho pubblicato post veramente molto cupi. Troppo cupi. E ho riflettuto attentamente su cosa fare. Questo blog è nato per raccogliere informazioni in generale sul mondo del soprannaturale, in modo da fare anche un po' di promozione turistica, già che c'ero.

Ma la motivazione che mi ha spinto, più di tutte le altre, era mettere insieme quante più informazioni potevo sull'argomento, in modo da non costringere gli appassionati della categoria a impazzire per cercare informazioni sul web. È un progetto un po' ambizioso, lo ammetto.

Ma perché non fare un tentativo?

Così, per risollevare gli animi, dopo tutte le storie truculente di cui ho parlato, ecco a voi, una nuova sezione: la sezione sulle creature magiche!

È un percorso un po' fuori dalla mia passione per i fantasmi e dal mio obiettivo primario, ma è altrettanto affascinante: il piccolo popolo, animali fantastici, creature marine misteriose... se vi ricordate, in questo post vi avevo accennato anche qualcosina sul mostro di Loch Ness. Ci ritornerò più avanti, non preoccupatevi!


Bene, cominciamo! Oggi vi parlerò dell'unicorno!



Detto anche liocorno, è noto a tutti per essere un cavallo, per lo più di colore bianco, con un corno sulla fronte.

In araldica è un simbolo molto diffuso, ed è illustrato come vi ho descritto, ma con una coda di leone e gli zoccoli di capra. Ha diversi significati: può significare forza e vittoria, oppure purezza e castità.

Molte nazioni e casate nobiliari l'hanno utilizzato come stemma. La casata degli Estensi, per esempio.

Attualmente, l'unicorno è anche il simbolo della Scozia.


Secondo alcuni teologi, l'unicorno è l'allegoria del Dio Figlio: il corno rappresenta il Dio Padre, mentre il manto bianco rappresenta la Vergine Maria. La loro unione ha dato origine a Gesù Cristo, ecco quindi spiegato perché questa creatura rappresenta la purezza.

Creatura indomabile, solo il tocco di una ragazza vergine può calmarlo.

Si dice che viva per lo più vicino al mare, dove sono stati ritrovati dei corni (molto probabile che si trattasse di corna di narvalo).

In verità, non si sa molto sulle origini di questa creatura mitologica, ma è sicuro che ha fatto parte per secoli dell'immaginario umano. Personalmente, più che alla purezza, io lo associo alla libertà. Non puoi imprigionare un unicorno e tenerlo per i tuoi scopi, lui deve vagare libero su questa terra.



Sapevate che esiste anche una piccola leggenda su questa splendida creatura?

Si racconta che la regina delle fate voleva a tutti i costi esplorare il mondo degli umani. Così prese il suo unicorno e cavalcò fino regno umano. Dopodiché, scese da... unicorno (è poco corretto dire “cavallo”, in questo caso) e andò in giro per il regno, lasciando la povera bestia da sola. L'unicorno si guadò in giro, spaventato. Non vedeva più la regina delle fate, e cominciò a cercarla. Tanto girò che, alla fine, si perse. La regina, tornò sul punto dove aveva lasciato la sua cavalcatura e, vedendo che non c'era più, si arrabbiò moltissimo. Lo cercò, furiosa, e, una volta trovato, lo fronteggiò. Il poverino arretrò, conscio della rabbia della sua padrona. Così facendo, però, finì in un cespuglio di rovi e si ferì, per la prima volta in vita sua. Con la perdita del sangue dovuta ai graffi, l'unicorno perse la sua magia. Il corno cadde a terra e lui si ritrovò a vagare in eterno nel regno degli umani. Fu così che nacque il cavallo!


Però... posso dirlo? Capricciosetta, la regina!

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