domenica 11 gennaio 2015

Fantasmi nel padovano - parte 1

Probabilmente, chi è appassionato come me all'argomento “fantasmi”, conosce già la storia che sto per raccontarvi.

La storia parla del fantasma del castello del Catajo.

Innanzitutto vorrei dirvi una cosa: se capitate dalle parti di Battaglia Terme, in provincia di Padova, fateci un giro. La zona delle Terme Euganee merita e ancora di più merita questa villa veneta.

Perché, a differenza di quanto suggerisce il nome e, in parte, anche l'aspetto, questa residenza non è un castello medievale, ma una villa veneta i cui proprietari, gli Obizzi, erano ricchi mercanti alquanto eccentrici.

Basti pensare al fatto che diffusero la voce che “Catajo” derivasse dall'antico nome dell'impero cinese, il Catai. In realtà, (piccolo spoiler), il nome deriva da “Ca' Tajo”, cioè “casa del taglio”, che era il nome del canale che “tagliava” quei possedimenti.

Attualmente la villa è visitabile, a meno che non ci sia un matrimonio. Tenete d'occhio il sito (qui, sperando di riuscire a a fare un link decente. Portate pazienza, sono nuova in queste cose.), perché a volte fanno serate davvero carine, con visite notturne e aperitivi vari.

Ma torniamo alla storia.

Il fantasma del castello del Catajo altri non è se non Lucrezia Obizzi, consorte di Pio Enea II Obizzi. Nata nel 1612 come Lucrezia Dondi dall'Orologio, discendente di una delle più importanti famiglie di Padova (famiglia che commissionò la costruzione dell'orologio in piazza dei Signori, tanto per dare un'idea del prestigio di cui potevano ben vantarsi), Lucrezia era una donna ben voluta da parecchie persone. Tanto che un amico di suo marito, tale Attilio Pavanello, se ne innamorò. Ma lei era una donna virtuosa, che aveva prestato un giuramento al marito e intendeva tenervi fede, quindi non cedette mai alle insidie di quell'uomo.

Trattandosi di una persona estremamente comprensiva ed equilibrata (!), Attilio fece un ennesimo agguato nella camera da letto della donna, nella loro residenza a Padova. Anche in quel caso, Lucrezia lo respinse. Per tutta risposta, lo stalker le tagliò la gola. Tutta Padova pianse quella gran signora, che venne sepolta nella Basilica di Sant'Antonio. Fu vendicata, comunque. Attilio perse la vita in un agguato non molto tempo dopo, per mano della famiglia Obizzi e dei loro amici.

Dopo la sua morte, il marito Pio Enea fece portare la pietra dove Lucrezia perse la vita, su cui è ancora visibile una vaga traccia di sangue (vista con i miei stessi occhi, sissignori!), al castello, dimora che la donna amava moltissimo. Dal momento in cui la pietra prese posto nella villa, cominciò ad apparire il fantasma di una donna vestita di azzurro, che cominciò a girovagare malinconica per la tenuta. Si suppone che il fantasma sia, per l'appunto, Lucrezia Dondi dell'Orologio Obizzi.

A dirla tutta, ci sarebbe un altro fantasma che gira per il castello del Catajo. Non si sa molto di lui, ma si dice che sia Tommaso Obizzi, ultimo discendente della famiglia, rimasto vedovo dopo due anni di matrimonio e morto senza eredi nel 1803.

Questi sono i fantasmi più famosi di Padova. Ma ce ne sono diversi altri...

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