mercoledì 7 gennaio 2015

Parlando di fuochi fatui... - Angela

Mi sono resa conto che non ho ancora dato una spiegazione al nome di questo blog.

Bene, eccola qui.

Credo che, prima o poi, tutti abbiamo sentito parlare di fuochi fatui. Si tratta semplicemente di fiammelle, per lo più azzurrine, diffuse particolarmente nelle brughiere o nei cimiteri. Hanno origine dalla combustione di alcuni gas originati dalla decomposizione degli organismi.

Provate a immaginare di camminare in un cimitero in piena notte e di vedere delle fiammelle generarsi praticamente dal niente sopra le tombe, e capirete perché, quando si parla di fuochi fatui, non viene da essere allegri! Ora sappiamo, più o meno, come si generano, ma in epoche più antiche, quando l'ignoto era qualcosa di veramente enorme con cui confrontarsi (tralasciando il fatto che, ora che sappiamo tante cose, l'ignoto forse spaventa ancora di più), e anche le cose che ora risultano ovvie erano viste con sospetto, non doveva essere molto simpatico veder comparire queste lucine tremule.

È abbastanza ovvio, quindi, che attorno a questo curioso fenomeno siano nate le leggende più disparate.

La più famosa è senz'altro la leggenda irlandese di Jack O' Lantern. Quest'uomo era un fabbro che, con uno stratagemma, aveva imbrogliato il diavolo, riuscendo a salvarsi dalla pena eterna.

Dato che Jack non era quel che si dice uno stinco di santo, il re delle tenebre si era molto interessato a lui. Così, un bel giorno, andò a reclamare la sua anima. Ma il fabbro si rivelò molto astuto e, tanto di cappello da parte mia, riuscì a rinchiudere il demonio in una sacca con dentro una croce d'argento. Satana rimase per un po' lì dentro, prima comandando e poi implorando di uscire. Fu così che, tramite un ricatto bello e buono, Jack riuscì a guadagnarsi altri dieci anni di vita.

Dieci anni dopo, Satana tornò dal fabbro, il quale acconsentì a seguirlo negli inferi. Ma, a metà strada, i due si fermarono all'ombra di un melo. A quel punto Jack espresse il desiderio di mangiare un'ultima mela prima della dannazione eterna. Inizialmente titubante, Satana accettò comunque di arrampicarsi sull'albero e prendergliene una. In fondo, il sapore dolce della mela avrebbe reso più aspra l'eternità trascorsa tra le fiamme e la sofferenza. Una volta salito sull'albero, però, si rese conto di essere stato gabbato una volta di più. Jack, svelto come una lepre, incise una croce sul tronco del melo. E Satana non riuscì più a scendere. Fu solo dopo aver promesso che non avrebbe mai più avanzato pretese sull'anima del fabbro, che si vide cancellare la croce. Così riuscì a scendere e se ne tornò all'Inferno.

Ricordo che, quando ho letto questa storia la prima volta, ho pensato che, a dirla tutta, secondo me Satana si era proprio comportato da boccalone! Come aveva fatto a farsi fregare così? Il principe delle tenebre, poi? Le idee mi si sono chiarite leggendo il seguito della storiella. Leggete un po'!

Trascorsero gli anni, e venne il momento di morire anche per Jack, che decise di presentarsi alle porte del Paradiso. San Pietro però, gli negò l'accesso al Regno dei Cieli. È vero che era riuscito a ingannare il diavolo, ma poi non aveva trascorso il resto della vita a fare del bene, anzi! Aveva continuato nei suoi comportamenti egoisti, truffando il prossimo ogni volta che poteva. A nulla valsero le proteste di Jack, che si vide sbattere in faccia la Divina Porta.

Così decise di far visita a una sua vecchia conoscenza. Satana, appunto. Io me lo immagino, Satana, tronfio sulla porta dell'Inferno. Se ne sta lì, ad accogliere personalmente i dannati. Ed ecco che vede Jack arrivare, insieme alla sua rivalsa. Vedo persino il suo ghigno.

Jack gli chiese se per caso gli avanzasse un posticino nel suo regno, visto che in Paradiso non lo volevano. A dire la verità, la sua richiesta era solo una forma di cortesia. Sapeva per certo che Satana lo avrebbe accolto a braccia aperte! Figurarsi se si lasciava scappare un'anima in più da torturare!

Fu con grande scorno che il fabbro si sentì rispondere che no, non sarebbe entrato neanche all'Inferno. Dopotutto, Satana aveva rinunciato a ogni diritto sull'anima di Jack. Di conseguenza, Jack non poteva entrare negli Inferi.

Mi immagino a questo punto Jack che sbianca e che chiede “ma di me cosa ne sarà?”. Dopotutto, è morto, e un morto deve stare in uno dei due regni dell'Oltretomba. E vedo Satana che lo guarda e, con un'aria alla Rhett Butler, gli risponde “Francamente me ne infischio!” (N.D.A.: guardate “Via col vento”, per capire la citazione!).

Jack quindi, si ritrovò condannato a girovagare per l'eternità in tutti i meandri della terra per trovare un posto che lo accogliesse. Ad accompagnarlo, un tizzone del fuoco infernale dentro ad una zucca, datogli da Satana in segno di derisione (se ben notate, ad Halloween si intagliano le zucche e ci si infilano dentro lumini: per chi non lo sapesse, questo rituale serve a segnalare a Jack O' Lantern che non può entrare in quella casa.).

In pratica, se chiedete ad un irlandese (un irlandese molto superstizioso) cosa sono i fuochi fatui, lui vi risponderà che si tratta di Jack O' Lantern che cerca un rifugio dove poter finalmente avere il suo eterno riposo.



Molto simile è la leggenda inglese di Will O' The Wisp. L'unica differenza è che, mentre Jack, tutto sommato, è abbastanza inoffensivo, Will O' The Wisp, non contento di essere condannato, si serve di quella lucina per attirare i poveri malcapitati che si perdono nelle paludi. Secondo alcune versioni, Will fa in modo che i poveretti si perdano per sempre nelle nebbie degli acquitrini. Secondo altre, li uccide direttamente e tanti cari saluti.


Per quanto queste leggende esercitino su di me un indiscutibile fascino, però, non è questo il motivo per cui ho scelto questo nome per il blog. Ho letto anche che, secondo alcune leggende nordiche, chi segue i fuochi fatui va incontro al suo destino. Purtroppo, però, non ho trovato alcuna fonte che confermasse questa versione, a parte un film Disney (per amore di cronaca: Ribelle - the Brave) e Wikipedia.

Tuttavia devo dire che mi affascina molto l'idea: stai brancolando nel buio, non sai cosa fare. E ti compare questa lucina tremolante. La segui, non sai se ti farà bene o male, ma lo fai e lei ti porta dove devi andare. Dove? Lo scoprirai strada facendo...

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