lunedì 19 gennaio 2015

Riti di iniziazione - Un nuovo cammino spirituale


All'alba del 19 Gennaio, finalmente su questo blog compare anche un mio articolo.
Era anche ora! Come vedete dal titolo però, non ha nulla a che fare con misteri o leggende... inauguriamo la sezione Paganesimo & co!

Inizialmente pensavo che avrei scritto qualcosa in relazione al mese di Gennaio, in particolare sulla Befana e le origini di questa figura popolare. Per quanto interessante, mi sono accorta che non riuscivo proprio a cominciare... neanche con una sola parola.
Complici un paio di ricerche su internet e una chiacchierata su Facebook, ho deciso invece di scrivere un post su un argomento che è allo stesso tempo delicato e controverso.

Quando una persona decide di abbracciare un nuovo credo ed entrare in una comunità, di solito si tiene un rito celebrativo che simboleggia il passaggio dalla vecchia alla nuova fede.
Non in tutte le religioni è però presente, specialmente in quelle orientali che si basano su filosofie di vita, e non su verità rivelate come per le tre grandi religioni monoteiste. 
Nelle culture di tutto il mondo e di tutti i tempi però, si può rintracciare la presenza di riti di passaggio che l'individuo doveva necessariamente affrontare. 
Nei tempi antichi ad esempio, gli uomini (cacciatori e guerrieri) dovevano superare delle prove di sopravvivenza per essere accettati all'interno della tribù. Inoltre, da che mondo è mondo, quando due persone manifestano la volontà di unire le loro vite in un atto d'amore, si celebra un matrimonio.
Perché sentiamo il bisogno di festeggiare questi passaggi? Ve lo siete mai chiesti?
Da parte mia, credo che il bisogno di celebrare gli eventi più importanti della nostra vita sia qualcosa che è scritto nel nostro DNA. E' un modo per sottolineare l'atto che ci si appresta a compiere, un modo per portare il divino dentro la nostra vita e abbracciare pienamente il significato di alcune scelte.
Il linguaggio del corpo e i gesti che si compiono durante le celebrazioni parlano da sé, ed è come se volessimo gridare al mondo "Io ho fatto questa scelta, sono consapevole di come cambierà la mia vita e sono pronto a prendermi le mie responsabilità".
Nel battesimo Cristiano, l'acqua lava via il peccato o la vecchia fede, purifica il credente e le rende pronto per cominciare la sua nuova vita.

Per quanto riguarda l'iniziazione alle religioni neopagane invece?

Diversamente dalle altre religioni, sembra che per il paganesimo non esistano veri e propri riti... anche se bisogna fare alcune precisazioni.
La prima e la più importante, è che il neopaganesimo è un insieme eterogeneo di tradizioni: la più conosciuta è senz'altro la Wicca, ma esistono anche la Tradizione Egizia, La Via Romana agli Dei, il culto di Odino, e quant'altro. Non ho mai studiato le tradizioni specifiche di un singolo Pantheon, perciò quello che voglio dire è che i riti di iniziazione possono essere molteplici proprio perché ci sono molte divinità che il credente può scegliere di onorare.
Nel libro "Wicca, Il praticante solitario" di Scott Cunningham, viene descritto un rito di autoiniziazione, o meglio di dedicazione agli Dei che è spesso utilizzato e adattato personalmente da chi desidera praticare in solitario. E' un rito molto semplice in cui si esprime la volontà di abbracciare il culto della Dea e del Dio, e di impegnarsi ad onorarli e ad approfondire la loro conoscenza, nonché quella della natura che ci circonda e degli spiriti che la abitano.

Per prepararsi al rito è bene fare un bagno allo scopo di purificarsi delle energie della giornata e rilassarsi. Poi è importante trovare un luogo tranquillo, un posto che per voi dovrebbe essere speciale, carico di significato... meglio se in Natura, come un parco o un angolo riparato del vostro giardino. Spesso chi abita in città non ha la possibilità di celebrare all'aperto, quindi penso che vada bene anche la vostra stanza preferita, un posto in cui nessuno può disturbarvi e dove vi sentite al sicuro.
Dovreste portare con voi dell'olio profumato e, dopo aver chiamato gli Dei, esprimere loro le vostre intenzioni riguardo il percorso che vi apprestate a cominciare. Cunningham suggerisce di tracciare sulla vostra pelle, con l'olio profumato, i simboli della Dea e del Dio e di visualizzarli come se fossero fatti di luce.





Fatto questo, il rituale è concluso. Prima di ritornare alla quotidianità però, sarebbe sempre bene ringraziare gli Dei per la partecipazione.

Secondo me è un rituale carino, anche se prima di tutto contano le intenzioni e il proprio sentire.
Riprendendo il discorso di prima infatti, non tutti decidono di fare una dedicazione agli Dei, anzi alcuni dicono che è addirittura superfluo, in quanto secondo il loro modo di sentire "appartenevano" già a quel sentiero.
A questo punto, l'iniziazione diventa un rituale importante soltanto quando il credente viene accolto all'interno di una congrega già esistente di fedeli. Il rituale viene perciò celebrato dal Sacerdote o dalla Sacerdotessa della comunità, anche se in questo caso non mi è chiaro che tipo di celebrazioni vengano fatte.
Se devo essere sincera, ho notato che nel web si può trovare materiale riguardo la dedicazione agli Dei e l'iniziazione in "solitario", ma è difficile ottenere più informazioni riguardo chi è stato ammesso all'interno di una comunità pagana, o anche riguardo alle altre tradizioni. Parlo comunque della realtà italiana, non di quella inglese o statunitense.
Infatti, da quello che so le comunità italiane sono molto ristrette, più per motivi di lontananza fisica che altro... nel senso che pur essendoci molti praticanti, è difficile che tutti si trovino nelle vicinanze di una città per poter celebrare insieme. Senza contare che alcuni non desiderano neanche fare parte di una congrega, preferendo instaurare un rapporto strettamente personale con le divinità.

Parlando invece con un'altra ragazza, ho scoperto che esisterebbero addirittura tre stadi di iniziazione.
In una comunità pagana, idealmente la prima iniziazione sarebbe una sorta di benedizione fatta ai bambini, perché il Dio e la Dea li proteggano fino al raggiungimento della maggiore età. La seconda iniziazione invece riguarda la scelta volontaria da parte del credente di proseguire nel suo cammino di fede, mentre tramite la terza iniziazione il credente diventa ufficialmente un Sacerdote o una Sacerdotessa.
Un tipo di iniziazione particolare invece è la dedicazione fatta ad una specifica Divinità.
Il credente dichiara in questo caso la volontà di onorare in modo speciale un Dio o una Dea, e quindi di iniziare un percorso speciale di approfondimento dei misteri legati a lui/lei, riti e quant'altro.
Si tratta di una scelta che solitamente si compie quando si ha già intrapreso da tempo questo cammino spirituale, e si sente un legame particolare con quella divinità.

I riti di passaggio sono quindi molteplici, non esiste una tradizione univoca... spesso ci si affida al proprio cuore per trovare la strada spirituale che fa per noi, e io personalmente credo che dovremmo sempre seguirlo.
E' facile perdersi in poesie auliche per celebrare, o nell'ansia domandarsi mille volte se andava bene ungersi prima di fare la dedicazione, o dopo. E' dannatamente facile perdere di vista il significato vero delle celebrazioni, dei riti di iniziazione e di passaggio quando la forma si sovrappone alla sostanza, o quando questi ci vengono "appioppati" come un dovere.
La spiritualità nasce dal bisogno dell'uomo di sentirsi parte di qualcosa di più grande, e io spero di avervi un po' guidato nel trovare il vostro cammino.

A presto viandanti...




Jessica

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