mercoledì 28 gennaio 2015

Simboli ed elementi: Il Cerchio


Il Cerchio è il primo simbolo con cui ci relazioniamo in una religione pagana.
E' il simbolo del grembo materno, del tempo ciclico che si rinnova.

Spesso nella nostra vita i giorni si rincorrono uno dietro l'altro: non abbiamo tempo per dedicarci a noi stessi o ai nostri cari, mentre corriamo di qua e di là nell'ansia di riuscire a "far tutto" entro sera. Le ore scorrono veloci finché, sempre correndo, arriva l'ora di andare a letto e poi via, si ricomincia da capo con un altro giorno, un'altra settimana...
Non so voi, ma più che in un cerchio a me sembra di stare in un tunnel, o peggio ancora mi sembra di girare come una trottola senza capire il senso di dove sto andando. Certe volte ho proprio la sensazione che i giorni si ripetano tutti uguali, senza avere un attimo di respiro.

Se condividete quanto ho scritto sopra, se anche a voi capita di essere presi dal vortice della quotidianità... ecco, sappiate che questo non è il Cerchio.

Il Cerchio rappresenta il tempo ciclico, è vero, ma non per questo tutti i punti della circonferenza sono uguali.



La filosofia del cerchio, se così vogliamo chiamarla, insegna che c'è un tempo per agire e uno per riposare, uno per danzare e uno per meditare, uno per dedicarsi agli altri e uno per prendersi cura di sé stessi.... il Cerchio è simbolo di equilibrio.
Le nostre vite invece, più spesso somigliano ad un treno in corsa.
Qualcuno mi obietterà che non c'è tempo per "prendersi tempo", o per fare tutto ciò che vogliamo... se vogliamo avere un lavoro, una casa, dei figli e un ragazzo/una ragazza, non si può proprio essere equilibrati. Bisogna correre, correre e correre!
Ma chi corre, non sempre è felice.
Parlo sempre per esperienza personale: certi giorni mi sembra di essere su un tapis roulant e di non poter scendere per riposarmi perché dietro di me c'è uno con la frusta che mi tiene d'occhio. Se questo metodo venisse applicato anche nelle palestre, non credo verrebbe più nessuno...
Quindi si insegue la felicità, la si rincorre... ma senza mai afferrarla davvero. Abbiamo imparato a chiamare così l'assenza di situazioni nervose o stressanti, per cui può capitare di confonderla con un sentimento che felicità non è.

Il Cerchio insegna a prendersi cura della propria vita, a vivere il momento presente con intensità... ad ascoltare ciò che è attorno a noi e anche dentro di noi, ma senza lasciarsi trasportare via dalla corrente caotica in cui viviamo oggi.
Se impariamo a rimanere al centro del vortice, al centro del cerchio, scopriremo che per noi si apre una strada...



Tornando ai riti di cui parlavo nel post precedente... quanto bello è tornare la sera e prepararsi una tazza di tè? O sdraiarsi sul letto a leggere il nuovo libro che abbiamo comprato? Anche queste piccole cose sono riti che rendono la nostra vita più ricca...
Aprire il Cerchio è un rito non tanto dissimile dal prendersi una tazza di te.
E' qualcosa che dovrebbe farci sentire liberi dall'oppressione della giornata, in comunione con la natura. Si ascolta, ci si ascolta, si lavano via tutti i pensieri, le arrabbiature... è un posto solo tuo, dove puoi scrivere, leggere, meditare, pregare.
Forse queste parole vi sembreranno esagerate. Però io credo nel potere del Cerchio, e soprattutto nella nostra capacità di "tirarci fuori" dagli eventi della nostra vita per cercare di ritrovare l'orientamento e fare delle scelte per noi, che ci portino verso la felicità.

Quand'ero piccola, ho letto un libro di Susanna Tamaro (del resto, chi non ne ha mai letto uno?) dal titolo "Il Cerchio Magico".
E' la storia del piccolo Rick, cresciuto dalla lupa Guendy e dagli altri animali all'interno di un parco cittadino... o meglio in un piccolo angolo di questo, a cui si può accedere soltanto tramite un cerchio magico.
Il cerchio magico è un luogo che sembra sospeso tra lo spazio e il tempo, invisibile al resto della gente comune... finché il sindaco non decide di distruggere il parco per aprire un iper-mercato.
Inutile dire che Rick, una volta distrutto il parco, si troverà ad affrontare un mare di peripezie nel tentativo di sventare i piani del sindaco Pallaciccia.... ;)



Anche allora mi era rimasta impressa l'idea del cerchio come portale magico, in cui appena ci mettevi piede ti trovavi in un mondo fantastico in cui vivere avventure, fare tutto ciò che mi andava... mi piaceva l'idea di trovare un mondo segreto dov'ero al riparo da tutto.
Chi come me ha giocato spesso all'aperto, sa di cosa parlo.
Tra gli alberi per noi c'era davvero un mondo diverso, un posto speciale che era solo nostro, dove gli adulti non potevano entrare neanche volendo, perché non riuscivano a vederlo.
In un altro libro, di cui purtroppo non ricordo il titolo, la protagonista tracciava con un gessetto un cerchio attorno a sé, e come per magia nessuno riusciva più a vederla... era protetta, al riparo in uno spazio tempo vicino al nostro eppure lontano allo stesso tempo...
A dir la verità non ricordo esattamente cosa succedesse dopo aver tracciato il cerchio, ma ricordo che anche in questo caso c'era il concetto che una semplice linea curva avesse un tale potere da aprire un collegamento tra i mondi, o proteggere.

Quello che sono venuta a sapere molto tempo dopo, è che il Cerchio nel paganesimo ha proprio questa funzione.
Entrare nel cerchio significa connettersi con la parte più pura di noi stessi, e allo stesso tempo non ci stiamo isolando, tutto il contrario. C'è anche il resto del cosmo che ci ascolta, e noi lo ascoltiamo di rimando.
Nella nostra mente, il Cerchio diventa un tempio sacro in cui esprimere il divino.
Passando alla pratica vera e propria, per convenzione la creazione del cerchio è connessa ai quattro elementi: questo sempre per collegarsi alla natura.
Ai quattro punti cardinali quindi, vanno posti i simboli degli elementi, o meglio ancora degli oggetti che li rappresentano. Quelli classici sono la candela per il Fuoco, l'incenso per l'Aria, una ciotola d'acqua o una conchiglia per l'Acqua, un cristallo, sale o anche una piantina per la Terra.
Riporto qui sotto le corrispondenze della tradizione italiana:

NORD                   TERRA                  SALE
EST                        ARIA                     INCENSO
SUD                       FUOCO                CANDELA
OVEST                  ACQUA                ACQUA

Detto questo, io fino a poco tempo fa non conoscevo queste corrispondenze e quindi andavo a caso nei miei tentativi di praticare... c'è anche da dire che non avevo deciso di intraprendere questa strada seriamente, quindi non mi ero documentata. In pratica mi sono boicottata da sola.



Lo si apre sempre in senso orario. Anche in questo caso, troverete un sacco di informazioni che riguardano l'apertura del cerchio: c'è chi lo apre da nord, chi da est (io, forse solo io ma a me sembra più logico così visto che il sole nasce da questa direzione), chi lo traccia a piedi nudi, chi utilizza il sale e chi una corda... alcuni utilizzano formule prestabilite, altri le scrivono secondo il proprio sentire oppure improvvisano.
Per scioglierlo invece, è importante seguire gli stessi procedimenti dell'apertura, ma al contrario: se ad esempio l'avete tracciato con una corda, dovreste prendere l'estremità con cui avete creato il cerchio (quella sinistra) e disfarlo in senso antiorario, magari recitando una formula di chiusura e sempre ringraziando gli elementi e gli Dei (se vi siete messi in contatto con loro) per la partecipazione.
Se non avete formule di apertura, ma vi concentrate sul respiro o sui passi ad esempio, dovreste seguire questo metodo anche per lo scioglimento. Insomma, aprire e chiudere il cerchio è come avere a che fare con uno specchio, o una moneta. Ci siamo noi e il nostro riflesso, c'e la testa e c'è la croce.

Su un punto in comune però concordano tutti: l'utilizzo dei quattro elementi di cui accennavo sopra.

Per cui, visto che c'è una miriade di cose da dire sugli elementi e visto che adesso sono pigra, vi rimando al mio prossimo post, che tratterà anche delle energie psichiche :P


Riassumendo, l'importante quindi è trovare il vostro metodo, quello che vi fa sentire più a vostro agio. Dopotutto, è il vostro cerchio, e vostro il mondo che state cercando di esplorare :)


Alla prossima!

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