sabato 3 gennaio 2015

Il mio primo post - Angela

Devo ammettere che non è stato facile pensare a cosa scrivere in questo post.

Come ho già scritto nella mia presentazione, sono un'appassionata di misteri e leggende, specialmente se si tratta di fantasmi.

Quindi, cosa scrivere nel primo post di un blog che ha come argomento principale il soprannaturale?

Quale leggenda devo tirare fuori dalle mie celluline grigie?

Pensa e ripensa, alla fine ho deciso, invece di una leggenda, di raccontare un fatto che mi è realmente accaduto.


All'incirca un anno fa lavoravo in un piccolo hotel alle porte di Venezia, un posticino davvero carino che in origine era una villa veneta.

Ho sempre avuto un debole per antiche ville e castelli, hanno sempre suscitato in me un'emozione molto forte. Immaginatevi quindi cosa significasse per me lavorarci dentro!

Si era a fine gennaio, era bassa stagione e il Carnevale di Venezia era ancora distante. In quel momento l'hotel, già piccolino di per sé, era praticamente vuoto. C'era una sola stanza occupata.

I miei compiti riguardavano l'accoglienza dei clienti. Una volta occupatami di questo, dovevo preparare le tavole per la colazione del giorno successivo. I clienti erano usciti a visitare la zona, così colsi la palla al balzo e andai a preparare i tavoli. La villa era un bell'edificio di tre piani, inclusa la mansarda. Il piano della sala colazioni si trovava al primo. Stesi le tovaglie e tirai fuori i piatti. Fu a quel punto che mi accorsi che le salviette erano finite.

Sicuramente, anche se i racconti horror mi piacciono, non sono nata cuor di leone. Come già detto, ero completamente sola in quel momento, e l'unico posto dove andare a prendere le salviette era uno stanzino che si trovava due o tre scalini prima della mansarda. Piccola complicazione: essendo bassa stagione, la mansarda era completamente al buio. Quando le stanze in mansarda non erano prenotate, evitavamo di accenderne le luci e il riscaldamento per non spendere un patrimonio. Svitavamo anche le lampadine del pianerottolo per evitare che si accendessero insieme a quelle del resto dell'hotel. Figuratevi quanto fossi felice di andare a recuperare quelle benedette salviette!

Ovviamente non trovavo la pila, così mi armai di chiavi dello stanzino e coraggio per andare a frugare nel buio. Arrivata a destinazione, feci un respiro profondo. Tanto bastò a calmarmi, fino a che non entrai nello stanzino. A quel punto sentii dei tonfi sordi alle mie spalle, come se qualcuno stesse camminando. Convinta che i clienti fossero rientrati, corsi giù dalle scale a rotta di collo. Arrivata alla reception scoprii che... non c'era nessuno! Per sicurezza, andai a bussare nella stanza prenotata. Non rispose nessuno. Perplessa, tornai allo stanzino a cercare le salviette. I tonfi sembravano essere cessati. Sembravano... Infatti, dopo due minuti, ricominciarono, insieme allo squillo di uno dei telefoni delle stanze. A quel punto cominciai a sudare freddo.

Oltre a essere sola nell'hotel, avevo con me anche il cordless. Se avesse suonato il telefono dell'hotel, l'avrei sentito. E non era possibile, per un esterno, chiamare direttamente nelle stanze. Il tutto era impostato in modo tale che fosse la reception a inoltrare la telefonata presso la stanza desiderata.

Lentamente uscii dallo stanzino e ancora più lentamente mi avviai verso il pianerottolo della mansarda, visto che, data la mia solita fortuna, il suono dei passi e lo squillo del telefono venivano proprio da lì. Stringendo spasmodicamente il telefono in una mano e le salviette nell'altra, tirai fuori il passepartout, mentre quei rumori si facevano sempre più insistenti. Arrivata fuori dalla porta della stanza incriminata, è calato il silenzio. A quel punto non pensai due volte: girai i tacchi e mi scapicollai giù per le scale.

Non sono ritornata su quel pianerottolo per diversi giorni. E quando ebbi il coraggio di parlarne con la proprietaria, lei mi disse che anni prima, quando stavano per aprire l'hotel, suo figlio, che all'epoca era piuttosto piccolo, si era messo a inseguire e a chiamare qualcuno proprio nella stanza in cui avevo sentito i passi e il telefono. Inoltre erano capitate altre cose strane...

Se fino a quel momento ero stata affascinata ma scettica sull'argomento... beh, diciamo che, forse, ora, nella mia filosofia, ci sono un po' di cose in più tra cielo e terra!


Angela

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